Torino svela le abitudini alimentari di egizi, etruschi e bizantini

Torino svela le abitudini alimentari di egizi, etruschi e bizantini

Torino il 16 ottobre celebra la giornata mondiale dell’alimentazione con un convegno sul tema “Diario alimentare nell’antichità – Dagli Egizi ai Bizantini, l’identità dei popoli antichi attraverso le loro abitudini alimentari“. L’iniziativa, ideata dall’Associazione Culturale Archeoricette, vedrà la partecipazione di numerosi relatori nazionali che indagheranno l’identià dei popoli antichi attraverso le loro abitudini alimentari.

Stefano De Martino, ordinario di Ittitologia all’Università di Torino, interverrà sul tema Il consumo della carne di maiale nel Vicino Oriente Antico, mettendo in luce, sulla scorta dell’analisi testuale e dei resti di ossa animali rinvenuti in vari siti archeologici, il rapporto tra le popolazioni di Mesopotamia, Siria e Anatolia e la carne di maiale, il cui consumo era praticato in alcune regioni mentre in altre proibito e addirittura tabuizzato. Con Valeria Meirano, docente di Archeologia Classica all’Università di Torino e autrice di saggi in materia di santuari e dimensione del sacro, ci si sposterà invece nell’alveo della civiltà greca, con il contributo su Dolci per gli dei, dolci per gli uomini. Offerte alimentari e iconografie gastronomiche: documenti dai santuari della Magna Grecia, una ricostruzione delle specialità di panetteria e pasticceria nei complessi santuariali della Magna Grecia ottenuta sulla base di fonti iconografiche e documenti scritti.

Paola Desantis, archeologo presso la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, direttrice del Museo Archeologico di Marzabotto e autrice di lavori specialistici in ambito pre e protostorico con riguardo al periodo estrusco, porterà l’attenzione dei presenti sull’Etruria Padana, trattando di Aspetti reali e simbolici del cibo in epoca etrusca: a tavola con gli Etruschi di Marzabotto-Kainua. L’intervento illustrerà le abitudini alimentari degli Etruschi di area padana, in relazione anche alla dimensione sacrale e agli aspetti simbolici del cibo, ricostruiti in base alle testimonianze materiali, archeozoologiche e paleobotaniche, utili a sopperire alla dispersione delle fonti letterarie. I riflettori verranno puntati sull’area vesuviana con il contributo di Michele Gamba Cristi, laureato in Scienze Forestali e Ambientali all’Università di Torino, sul tema Principali specie vegetali utilizzate nel I sec. d.C. in relazione all’alimentazione umana, nell’area di Pompei. Le colture essenziali: il frumento, l’olivo e la vite, che disegnerà uno spaccato dei caratteri anche culturali della società del tempo, inquadrati nel contesto ambientale.

Non mancherà poi un’indagine sulla dimensione religiosa del cibo con l’intervento di Maria Chiara Giorda, studiosa di Storia delle Religioni all’Università di Torino, che, parlando sul tema Nutrire l’anima: religioni in cucina, metterà a fuoco il ruolo rivestito dalle religioni, come dalle culture, nel delineare il confine tra ciò che sia edibile da ciò che non lo è, sulla base del presupposto che le abitudini alimentari riflettono i valori culturali, sociali e religiosi di una comunità.

Ampio spazio sarà poi dedicato alla civiltà egizia, analizzata negli interventi di Maria Grazia Mimmo, specializzata in Egittologia e Archeologia del Vicino Oriente, che tratterà di Le bevande agli albori della civiltà Egizia, con particolare riguardo alle vie del vino in epoca pre e protodinastica analizzate grazie alle giare ritrovate nei siti archeologici, e di Marta Berogno, responsabile scientifica del Centro Studi Petrie e collaboratrice del progetto Archeoricette, che nel suo intervento su La ricerca dell’arte gastronomica egizia attraverso l’analisi dei geroglifici proporrà un viaggio gastronomico nell’Antico Egitto, indagando, attraverso l’analisi dei geroglifici e del loro potere performante, sulla configurabilità o meno di un’arte culinaria propria di questa civiltà.

Generoso Urciuoli, laureato in Civiltà Bizantina all’Università di Torino, specializzato in archeologia della produzione e Archeologia subacquea e fondatore del progetto Archeoricette, si soffermerà invece sul tema I Longobardi li chiamavano barbari per l’uso del garum a tavola. Da Costantino a Eraclio le abitudini alimentari dei proto bizantini, trattando della sopravvivenza della tradizione del garum, specialità romana, sulle tavole dell’Impero Romano d’Oriente.

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